Avete dei giorni a disposizione sotto Natale e non sapete dove andare?
Siete capitati nel post(o) giusto! ;)
Personalmente ho visitato Perugia ed Assisi, ma il posto che mi è rimasto maggiormente nel cuore è Gubbio, di cui vi parlerò ora.
Andare nel periodo natalizio è una scelta azzeccata, pensate che Gubbio vanta di un record mondiale: dal 1991 detiene ufficialmente l'albero di Natale più grande del mondo, realizzato con sapienza sulle pendici del Monte Ingino corpi illuminanti di vario tipo e colore che disegnano un effetto cromatico assolutamente particolare ed unico.
Volete un pò di numeri?
Ha una base di 450 metri per oltre 750 metri (poco meno di 30 campi da calcio), nascondendo le sue radici nelle mura della città medioevale e arrivando con la sua stella (con una superficie di 1000 mq) alla basilica del Patrono, Sant' Ubaldo, posta in cima alla montagna . Le luci che compongono la stella sono 250, mentre quelle che disegnano la sagoma dell'albero sono 300, senza contare le 400 luci multicolor all'interno dell'albero. Ma quanto tempo occorre per finire l'opera? 1300 ore di lavoro!
Quest'anno l' albero da record è stato acceso a distanza dal custode di Terra Santa, Padre Francesco Patton, dalla grotta della natività a Betlemme, quasi 4000 km annullati da un pulsante. Nel 2017, invece, fu acceso da una distanza nettamente maggiore dall' astronauta Paolo Nespoli dalla Stazione spaziale orbitante mentre sorvolava la terra umbra.
Gubbio è conosciuta come la Città dei Matti, tanto da poter acquisire la patente di Matto Onorario facendo 3 giri intorno alla fontana del Bargello e sottoponendosi al rito del battesimo.
Si narra che nei tempi in cui Gubbio si trovava sotto il dominio dello Stato Pontificio, in questa città esistevano 19 ospedali e nessun manicomio. Una delegazione di Eugubini si recò dal Papa chiedendo che ne facesse costruire uno. Il Santo Padre che aveva assistito da poco alla tumultuosa "Corsa dei Ceri ", antichissima festa tutt' ora esistente, rispose che bastava chiudere le porte della città e il manicomio era bell' e fatto. Gli Eugubini avevano portato in dono una torta così buona che il papa, nei giorni seguenti, chiese ripetutamente della Torta dei Matti di Gubbio. Ancora oggi gli Eugubini sono soprannominati "Matti" ,inteso nel senso di allegri e festaioli.
Per constatare la loro personalità di persona entrate nelle piccole botteghe e negozietti: casualmente sono entrata in uno di loro per comprare una bottiglia di vino per amici, ed il proprietario con la sua simpatia mi ha contagiato di buon umore ed ha conquistato un bel ricordo in quel di Gubbio. A distanza di un anno posso vedere chiaramente nella mia mente il fermo immagine di quel momento con precisione, soprattutto quando il proprietario esclama " io bevo solo una bottiglia di vino al giorno, metà a pranzo e metà la sera... ma solo vino buono, eh!"
Girate nel borgo alla scoperta dell' autenticità e delle tradizioni che le appartengono.
Ad esempio, prendete la cabinovia biposto per salire a Sant' Ubaldo (803 m) e recatevi alla Basilica, dove sono custoditi i 3 Ceri.
Questi sono gli elementi protagonisti di una tradizione che si svolge ogni 15 Maggio, vigilia della festa del Santo protettore cittadino Ubaldo (che morì nel 1160), ovvero la Festa dei Ceri.
Ma di cosa si tratta? I Ceri sono 3 gigantesche strutture in legno pesanti circa 4 quintali ognuna, sormontati rispettivamente dalle statue di Sant' Ubaldo (protettore di muratori e scalpellini), San Giorgio ( protettore di artigiani e merciai) e Sant' antonio Abate ( protettore dei contadini e degli studenti). Questi vengono portati a spalla e di corsa lungo le vie del centro storico, partendo dalla chiesa di Santa Maria Nuova fino a raggiungere la Basilica sul Monte Ingino. Il percorso vede i "ceraioli" impegnati in questa corsa sfrenata seguiti da una folla che partecipa con entusiasmo ed emozione. Un suggestivo cerimoniale precede la corsa: in Piazza Grande a mezzogiorno, ha luogo la spettacolare alzata dei ceri e i loro 3 giri della piazza.
Per vivere l' atmosfera di Natale acquistate la Christmas Land, ovvero un passaporto dotato di una mappa per fare delle attività con i bambini (e non) posizionate in vari punti del borgo: trovate il regno di Babbo Natale, assistete alla magia del cioccolato, imparate a creare una candela e in più, da quest' anno, fate un volo virtuale su Gubbio a bordo della slitta di Babbo Natale! (Chrstmas VR)
In Piazza 40 Martiri, dove troverete la biglietteria, troverete la Slitta di Babbo Natale trainata dai suoi cavalli che vi porterà per le vie del centro storico.
Prima del calar del sole, per l'attesissimo momento dell' accensione dell' albero, guardate il Presepe di San Martino creato a grandezza naturale con oltre 120 personaggi che rappresentano antichi mestieri, scene di vita quotidiana e citazioni bibliche. (visitabile fino al 6 gennaio 2020)
TIPS E CURIOSITA'
- Lo strangozzo è un tipo di pasta diffusa in tutta l'Umbria. La tradizione popolare narra che nei tempi in cui l'Umbria si trovava sotto il dominio dello Stato Pontificio, gli anticlericali erano soliti appostarsi dietro gli angoli delle case e aspettare il passaggio di preti e frati che poi assaltavano, strozzandoli con le stringhe delle scarpe (da qui il nome stringozzi o strangozzi).
- Oltre a vedere i molteplici piatti a base di tartufo e la torta al testo, ho assaggiato, e di seguito comprato, l' amaro al tartufo!
- La chiesa di San Giovanni è stata protagonista di molte scene di Don Matteo.
- Parcheggiate la macchina vicino al teatro romano, luogo utilizzato ancora oggi per spettacoli estivi