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Santiago de Compostela: la città


Il Cammino di Santiago de Compostela, il pellegrinaggio per eccellenza nel nord della Spagna, si conclude, come si può dedurre dal nome, nella città di Santiago, luogo di sepolcro di San Giacomo.

Se già tutto il tragitto per raggiungere la città è molto emozionante, una volta giunti di fronte alle porte della cattedrale una coinvolgente sensazione vi stravolgerà completamente, un mix tra la felicità per avercela fatta, aver superato diverse peripezie per giungere alla meta, ma al contempo stesso un forte dispiacere per un'altro capitolo che si conclude, in quel preciso istante...

Santiago vi risulterà relativamente caotica, ma sarà solo una vostra sensazione: la città è molto meno affollata rispetto ad altre, ma vi sembrerà di trovare tante, forse troppe, persone perchè arrivate da lunghe settimane di quasi solitudine a stretto contatto con la natura.

Tralasciando l'aspetto più sentimentale e concentrandosi di più sulla città, vi assicuro che non rimarrete affatto delusi dalla sua bellezza!

La prima cosa che ho fatto giunta a Santiago è sedermi nella piazza do Obradoiro di fronte alla cattedrale, la basilica di San Giacomo di Compostela, e assaporare una fetta di torta Santiago, acquistata lungo il mio pellegrinaggio.

Anche se era coperta dall'impalcatura per i lavori in corso, ciò che si intravedeva dalla facciata della cattedrale lasciava ugualmente a bocca aperta.


Dopo circa un'ora di silenzio io e i miei compagni di viaggio, il team rojo per via delle nostre divise rigorosamente tutte rosse, ci siamo recati all'interno per assistere alla messa con il Botafumeiro, l'incensario di ottone simbolo della cattedrale. Pensate che questo incensiario pesa ben 53 kg ed è altro 1,5 metri (praticamente una me in ottone...hahaha) e per essere fatto oscillare (columpiare per utilizzare il termine tecnico) sono necessari ben 8 persone, dette raboleros. Una volta "in azione" si dice che raggiunga una velocità di circa 70km/h e superi i 20 metri di altezza dal terreno. Potete immaginare lo spettacolo... e purtroppo anche la lunga coda all'ingresso per assistere alla messa! Se siete pellegrini ed in possesso della credenziale con tutti i selli, ovvero i timbri, apportati correttamente, recatevi all'ingresso e mostratela: i pellegrini hanno la priorità sui normali turisti e vi faranno accedere all'istante!

Una volta all'interno della cattedrale, nella Capela Major si trova la Cripta dove viene custodito il corpo di San Giacomo (il motivo di questo pellegrinare).


L'ultimo tratto urbano del Cammino Inglese, del Nord e Francese (quello che ho percorso io) è attraversando la Plaza dell’Immacolata, tra il monastero di San Martiño Pinario e la cattedrale sul lato dell’Azabacheria.

Il suo nome deriva dalla parola "azabache", una varietà di lignite, in riferimento alle numerose botteghe dedicate al taglio di questa pietra nera utilizzata per i gioielli da lutto.


Si dice che proprio di fronte a questa facciata si trovava la Fons Mirabilis, la fontana oggi spostata all'interno del chiostro, dove i pellegrini accorrevano per lavarsi i piedi prima di entrare nella Cattedrale.


Sulla piazza do Obradoiro, così chiamata per la presenza di numerosi lavoratori che scolpivano il marmo per costruire la cattedrale, oltre a quest'ultima si affaccia anche il Palazzo di Raxoi, edifico del comune di Santiago in stile neoclassico, il Colegio di San Xerome, sede del rettorato dell’Università e l'Hostal de los Reyes Católicos, una volta albergo dei pellegrini, oggi albergo monumentale nazionale.

Dichiarata Capitale Europea della Cultura, Santiago offre una molteplicità di musei e attività culturali adatte ad ogni visitatore: dalla famiglia con bambini ai giovani in cerca di divertimento. Tra i vari musei vi consiglio di visitare quello del Pellegrino, che mostra la tradizione del culto di San Giacomo e le diverse vicissitudini legate alla figura del pellegrino.

Arrivati a questo punto, vi consiglio di mettere in tasca la guida e perdervi tra le piccole vie della città, fatte di edifici medievali, bancarelle di souvenir artigianali, ristorantini di prodotti tipici e molto altro ancora.



Non mi resta che augurarvi una buona permanenza, ma prima di lasciarvi alcune tips:

1) Se decidete di pranzare in un ristorante, sappiate che resterete chiusi in quelle 4 mura per almeno 2 ore: i servizi sono lenti... a volte anche troppo;


2) prestate molta attenzione nel passeggiare per la città per via dei numerosi pellegrini che arrivano in bici e, presi dalla frenesia di giungere alle porte della cattedrale, spesso vanno "di fretta" (per quanto possa essere di corsa una persona con almeno due settimane di lunghi km alle spalle);


3) informatevi bene sugli orari di apertura degli uffici che rilasciano gli attestati del pellegrino e mettete in conto di fare almeno un'ora e mezza di coda.


Stay tuned e buona Santiago :)


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