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Kanchanaburi e il Ponte sul fiume Kwai

La nostra avventura alla scoperta della penisola thailandese prosegue nella città di Kanchanaburi, lungo le sponde del fiume Kwai (o per essere più corretti Khwae Yai), noto per i numerosi avvenimenti storici di cui è stato una nobile scenografia.


La città di Kanchanaburi è ben collegata con le principali città della Thailandia: diversi autobus e taxi raggiungono giornalmente la piccola e affollata stazione cittadina. Proprio per via della sua posizione strategica, diventa difficile azzardare un viaggio last second, soprattutto se si viaggia in gruppo… ed è proprio quello che è successo a noi, quando la responsabile della compagnia di autobus con una grande cortesia tipica di questo popolo ci dice “mi dispiace, ma per i prossimi 5 giorni tutti i bus saranno pieni”. Così abbiamo raggiunto la città su un comodo taxi.

Pur essendo un posto di grande passaggio turistico (considerando tutte le persone che vi fanno tappa per raggiungere le Cascate di Erawan), trovare un abitante che parli fluentemente inglese è un’impresa assai ardua (a meno che non andiate proprio nel centro turistico). Pensate che neanche il responsabile della reception dell’hotel parlava inglese e comunicare con lui è stato molto “divertente”.


La principale attrazione della città è il noto Ponte sul fiume Kwai, descritto e decantato in numerose opere e film, come l'omonimo film di David Lean "Il ponte sul fiume Kwai" del 1957. Nonostante la sua fama, la storia che si nasconde dietro questo ponte non è poi così rosea e serena.


Pensate che più di 100.000 persone morirono durante la sua costruzione, per via della mole di lavoro, dei ritmi serrati e delle pessime condizioni igieniche. Per questo motivo nel corso degli anni questa nota rete ferroviaria venne ribattezzata come “Ferrovia della morte”. Il ponte venne poi utilizzato dai giapponesi per lasciare la città.

Costruito, distrutto e ricostruito nuovamente, oggi il ponte viene attraversato da centinaia di turisti che curiosi attendono il passaggio del treno per vivere l’ebrezza di averlo a pochi centimetri di distanza.


Se la storia del ponte vi ha particolarmente coinvolti, sappiate che poco distante da esso si trova il Museo della Guerra, una piccola struttura che ospita diverse opere che rievocano scene della vita quotidiana dei lavoratori. L’ingresso costa 30 bath e dai racconti di chi lo ha visitato sembra poco curato e accogliente ma molto d’impatto. Il secondo posto, forse ancora più coinvolgente emotivamente, è il cimitero Don-Rak War Cemetery.


Tornando al Ponte sul fiume Kwai, durante il mese di novembre, per dieci sere si commemora il suo bombardamento del 1944 attraverso giochi di luci e suoni. Noi da buoni visitatori lo abbiamo attraversato, scattato la classica foto di rito e siamo giunti al di là del fiume per visitare il tempio cinese, altro punto di interesse cittadino da cui si apre una bellissima vista sul ponte.


Kanchanaburi, come le principali città thailandesi, si sviluppa su due fronti differenti: uno per i turisti ed uno per i locali. Sinceramente abbiamo optato per quello locale, così abbiamo fatto l’autostop e siamo andati in un piccolo mercatino di street food. Un’esperienza sensoriale che deve essere vissuta: un pot-puorri di odori, alcuni molto piacevoli altri alquanto sgradevoli; un quadro di colori contrastanti dove il colore del curry locale fa da padrone.

Abbiamo deciso di assaggiare diversi piatti tipici, ma il migliore resta sempre la Pad Thai.


Se volete davvero conoscere questa piccola cittadina e una parte della vera Thailandia il posto migliore è proprio questo piccolo market, poco distante dalla stazione degli autobus e completamente all'aperto.


Kanchanaburi è stato il nostro punto di partenza per raggiungere il parco naturale di Erawan. Ogni giorno un piccolo autobus lascia la stazione della città per raggiungere le cascate. L'ideale è arrivare in stazione con largo anticipo, almeno quarantacinque minuti prima della partenza per assicurarsi i posti a sedere (a meno che non si voglia vivere l'adrenalinica esperienza di viaggiare con le gambe a penzoloni come è successo a noi).

Il primo bus è alle 8.00 di mattina e i biglietti si possono fare tranquillamente sull'autobus e costano 50 bath a tratta.


Prima di lasciarvi, alcune tips per voi:


1) Se avete bisogno di fare la spesa, acquistare shampoo, bagnoschiuma o anche solo dei panini da portare con voi alle cascate di Erawan, lungo la strada provinciale c'è un grande centro commerciale Tesco - Lotus, lì troverete di tutto. Non è vicinissimo al centro città, ma con pochi Bath potete raggiungerlo con un tuk tuk locale.


2) Esattamente dentro il centro commerciale c'è un ristorante tipico, è pulito, economico e il personale è molto servizievole ma soprattutto si mangia molto bene... ma attenzione al piccante! Non è segnalato e tendono ad abbondare.


3) Trattare con i venditori locali sul prezzo di vestiti e souvenir è molto complesso e spesso non porta i frutti desiderati... meglio farlo a Bangkok.

Stay tuned e buon viaggio a tutti!


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