Per condividere con voi una nuova esperienza di viaggio, abbiamo deciso di intervistare il signor Paolo di "Rotellando verso sud", scoprendo qualche dettaglio dell'avventura iniziata l'11 maggio 2019 e terminata la scorsa Domenica 14 Luglio 2019 a Catania.
I: Buongiorno, grazie per aver accettato di raccontarsi con noi. Innanzitutto, prima di parlare della sua impresa, ci piacerebbe conoscere il signor Paolo. Chi è?
P: Il signor Paolo è un vecchietto di 70 anni che si sente ancora giovane e ha voglia di vivere, ha voglia di sfidare un po' se stesso e che si è inventato questa pazzia.
I: la definisce una pazzia?
P: Ma tanti la definiscono una pazzia, per me sinceramente... Si forse un po' di coscienza ci vuole anche! (ride)
Però col volere si può fare tutto, ed è questo che voglio dimostrare sia ai disabili che agli abili.
I: Per Paolo cosa significa viaggiare?
P: Ma ho sempre viaggiato! Da giovane in tenda, poi col camper... Sono sempre andato in giro. Dopo quando mi hanno amputato le gambe mi sono trovato in difficoltà, però ho continuato a girare con mia moglie fin quando lei se ne andata, è morta 3 anni fa è morta, io sono rimasto da solo, e adesso posso fare tutto quello che voglio.
I: Quindi possiamo dire che è una passione che ha aveva fin da giovane
P: Certo certo, sempre avuta fin da giovane. La curiosità, la voglia di fare son tutte caratteristiche che sono sempre state mie.
I: Adesso parliamo un po' più nello specifico dell'avventura intrapresa. Come è nato "Rotellando verso sud"?
P: Ma sinceramente io avevo una falegnameria, ho smesso di fare il falegname perché mi hanno amputato le gambe, e ho deciso di dare un pezzettino di capannoni a vari ragazzi a titolo gratuito per incentivarli ed aiutarli a inserirsi nel mondo del lavoro.
Siccome il Venerdì facciamo una cena da me tutti assieme, una sera ho sparato questa cosa di dire "io con la carrozzina vado fino a Catania". Loro si sono talmente entusiasmanti della cosa che hanno iniziato ognuno a dire la sua fino a quando mi hanno realizzato la carrozzina, il carrello, la pagina Facebook (che io non sono in grado di gestire, sai tutti cos'è al PC che io arrivo a fare solo 4 cose), logo e tutti i dettagli.
I: Quindi lei è partito l' 11 maggio, ha intrapreso questo percorso di 1200 km per l'Italia. Perché la scelta di percorrere l'Italia e arrivare a Catania come tappa finale?
P: Più di 1200 km, gira di qui gira di là ne abbiamo percorsi di più.
Beh, l'Italia perché è bellissima, è uno dei paesi più belli del mondo, e devo ancora visitarla tutta.
Catania così, non lo so... Perché è una destinazione lontana e allora è venuta Catania, non c'era nessun motivo particolare.
I: Adesso è arrivato a destinazione, ha completato il suo viaggio, ed è arrivato a tagliare il Suo traguardo. Come si è sentito in quel momento? Cosa ha provato?
P: È stato un trionfo per me, una gran commozione, qualche lacrimuccia mi è scappata, poi ho trovato dei ragazzi che mi hanno accolto con pasticcini col nastro... mi hanno coccolato!
I: Ma quindi non ha fatto tutto da solo?
P: No, poi ho viaggiato con due amici che sinceramente ho conosciuto quando io volevo fare questo viaggio da solo, poi si è aggiunto uno che fa il fotografo che mi ha detto "posso seguirti e farti un servizio fotografico?" e ha fatto tutto il viaggio con me. Un altro si è unito del mio paese che si è licenziato addirittura per seguirmi a piedi.
Siamo diventati grandi amici, e penso che saremo amici per tutta la vita, è nata unv amicizia molto profonda, ho avuto tanto aiuto da loro, perche le difficoltà per uno senza gambe sono immense: marciapiedi, buche, c'è di tutto insomma...
Però voglio appunto dimostrare anche agli altri disabili che con l' aiuto di amici si possono organizzare determinate cose, unica certezza è che bisogna volerlo!
I: Quindi ha avuto tanta determinazione in questa impresa.
P: Certo! All' inizio la paura c'era di affrontare una cosa del genere, io l' avevo sparata allegramente però poi dopo quando ci pensavo sopra un po' di timore c'era, però ero determinato di portare a termine il tutto, quindi via tutte le paure e mirare all' obiettivo.
I: E ha fatto bene, anche perché ha attraversato ben 7 regioni d' Italia, nell' arco di 2 mesi. Ma quale è stata la parte in cui ha avuto più difficoltà?
P: Beh, quando mi hanno ricoverato in ospedale a Popoli in Abruzzo per una polmonite dove mi hanno consigliato di non proseguire il viaggio, ma io testardo dopo una settimana ero ancora in viaggio, gli ho detto che preferisco morire per strada piuttosto che su un letto dell' ospedale.
Però è andato tutto bene, sono ancora vivo... sono soddisfazioni!
I: Certo! Invece altre difficoltà, visto che si parla comunque di disabilità, ne ha trovate?
P: Tantissime! Tante volte son potuto andare in bagno solo grazie ai miei amici che mi aiutavano, altrimenti non avrei potuto far quasi niente in giro.
L' Italia è malmessa sotto questo punto di vista, questo lo vorrei pure denunciare.
Sia chiaro, non cambia niente tra nord e sud, tutto uguale.
I: Anche per l' ospitalità ha trovato differenze tra nord e sud oltre che a livello paesaggistico
P: A livello paesaggistico la Sicilia è meravigliosa, Catania non me l' aspettavo una città così, veramente, sono rimasto sorpreso e felice.
I: Diciamo che l' Italia ha le sue bellezze, e ha tanto da dare anche a livello umano. È stato anche ospitato, come ha fatto per organizzare il viaggio?
P: I ragazzi hanno messo giù un percorso che fosse più pianeggiante possibile. Un altro ragazzo mi aveva già trovato la carrozzina, il carrello dietro la carrozzina, hanno fatto il tifo per me durante il viaggio, han preparato per me una pagina Facebook che mi pare sia bellissima, impiegando molto tempo per creare il logo.
I: Per quanto riguarda appunto i preparativi pre-partenza, il momento di preparare tutta l' attrezzatura necessaria per la traversata della penisola come è stato?
P: Ma, più che altro io dovevo preparare un fracasso di medicinali perché essendo diabetico, poi il microinfusore che ha aghi palline sensori... quindi c'è uno scatolone solo per le cose per il diabete.
Poi ho la mia tenda sollevata da terra che mi serve per aiutarmi a mettermi in piedi. Poi qualche volta abbiamo dormito in tenda, tante volte ospiti di gente, altre volte negli alberghi, un altra volta in un vecchio cinema (è stato divertentissimo!), ho dormito un po' dappertutto.
I: Guardando ora la parte economica, perché il viaggio comunque è costato...
P: Si, è sinceramente sono arrivato proprio in bolletta! (ridendo)
Comunque ci sono state anche delle donazioni che ci hanno concesso di poter fare il viaggio, ci sono stati dei donatori generosi, ragazzi che ci hanno dato ognuno quello che poteva e ci hanno aiutato a realizzare questo viaggio.
Ci è costato un po' caro a tutti quanti però ce lv abbiamo fatta dai, adesso basta che riesco a tornare a casa e poi sono a posto...sennò mi fermo in Sicilia finché arrivo alla prossima pensione!
I: Ora cosa farà? Vorrà magari riprendere a fare la stessa esperienza in un altra nazione?
P: Mah, non lo so. Adesso mi riposerò da questo viaggio perché sinceramente è stato veramente faticoso. Adesso ho solo il problema che qualcuno mi porti il mezzo un corriere poi mi metto in aereo e torno a casa.
Torno nella mia quotidianità, casa mia col mio cane a vivere da solo ma ho mille cose da fare, ho la falegnameria da seguire anche perché io continuo a lavorare un pochino... Non sto mai fermo, devo proprio star male!
I: Le auguro di no! Paolo dell' 11 Maggio e Paolo del 14 Luglio. Cosa è cambiato?
P: Mi sono molto arricchito di esperienze piacevoli, qualcuna negativa per carità perché c'è stato anche quello, però al 90% tutte positive, amicizie nuove, conoscenze... torno molto più ricco di prima.
I: Ora mi piacerebbe condividere con lei il ricordo più bello di questa esperienza: qual è il primo che le viene in mente?
P: Sinceramente l' entrata in Catania, mi ha sorpreso per la bellezza, è fantastica: ha dei palazzi che sono stupendi, delle chiese che sono meravigliose... se c'era mia moglie me le faceva visitare tutte perché lei era amante dell' arte.
I: intanto la ringrazio per questa intervista. Le faccio un ultima richiesta: un messaggio che vuol lasciare alle persone che vorranno intraprendere un avventura come ha fatto lei, cosa si sente di consigliare.
P: Di trovare degli amici con cui condividere l'esperienza che ti diano una mano e poi vai, se non ce la fai da solo fatti aiutare ma vai. È stata una gran bella avventura!